Si chiama così per distinguerla dalla Fonte d’Ovile, fuori dalla Porta omonima. Fu progettata verso la fine del XIII secolo (1295-1298) e terminata nel 1303. Ha un bel bottino autonomo che giunge fin oltre Porta Camollia, nella zona del Doccino. E’ uno degli esempi più rimarchevoli di architettura gotica senese, Si dice che sopra vi abitasse il boia di Siena, che tramite un foro nella volta, attingeva l’acqua direttamente dal primo bacino. Inizialmente il bacino era unico, poi nell’ottocento fu diviso e fu costruito il lavatoio. E’ stata da poco restaurata con mattoni, tecniche e strumenti antichi (come l’uso dei “cocciopesto”, cioè calce e laterizio tritato, che serviva per impermeabilizzare il bacino). Sembra che la costruzione di questa fonte sia stata finanziata con i proventi che La Repubblica traeva dallo sfruttamento delle miniere d’argento di Montieri.
(mt. 304 s.l.m.)